sintomi e comportamenti

Cos'è la Sindrome di Prader-Willi

E’ utile conoscere aspetti e problemi che possono manifestarsi nella vita quotidiana di una persona affetta da Sindrome di Prader  Willi. Oltre ad approfondire la conoscenza delle alterazioni del comportamento e della sessualità di chi è affetto da PWS, offriamo una rapida guida facilmente consultabile.
La SPW è una malattia rara che colpisce un bambino ogni 15.000/20.000 nati. È un difetto genetico, presente fin dalla nascita, le cui cause per il momento sono sconosciute. I neonati, a causa di uno scarso tono muscolare (ipotonia), generalmente si nutrono e succhiano con difficoltà e spesso devono essere alimentati con biberon speciali o sonde. Riescono a stare seduti, strisciare e camminare più tardi dei loro coetanei.
Tra 2 e 4 anni i bambini sviluppano un appetito insaziabile che può degenerare in un’obesità eccessiva se non viene controllata. Questo appetito, accompagnato da un facile aumento di peso, problemi di comportamento e temperamento testardo ed irascibile, sono i maggiori problemi associabili alla sindrome. Il bambino è privo del senso di sazietà a causa di un’anomalia nel centro che controlla questo stimolo nel cervello. Allo stesso tempo, la malattia è causa di una disfunzione nel metabolismo, che riduce notevolmente la capacità di bruciare calorie e nutrienti assunti con l’alimentazione. In pratica, mentre un bambino normale, dopo una camminata di 15 Km, per recuperare le energie perse ha bisogno di mangiare circa 10 merendine, ad un bambino affetto da SPW basta una sola merendina. L’associazione di mancato stimolo della sazietà e ridotto metabolismo di grassi e calorie, porta ad un peso corporeo eccessivo, fino a raggiungere i 200-300 kg di peso. Per questo è importante la diagnosi precoce.
Si pensa che una disfunzione ipotalamica sia la causa del disturbo dell’appetito e dell’alterato senso di sazietà. L’alimentarsi in modo “compulsivo” e l’ossessione per il cibo iniziano solitamente prima di 6 anni. L’impulso ad introdurre cibo è fisiologico e travolgente, difficile da controllare e richiede costante attenzione da parte dei genitori o di chi si prende cura del soggetto con sindrome di Prader-Willi.
E’ raccomandabile seguire una dieta bilanciata a basso contenuto calorico, arricchita di calcio e vitamine, con periodici controlli del peso e riaggiustamenti dietetici. Lo schema dietetico migliore dei pasti o degli spuntini è quello che genitori o tutori del paziente sono in grado di proporre ripetutamente con fermezza.
Il controllo del peso può rendere necessario che la cucina e tutte le provviste di cibo siano inaccessibili. Fondamentale è praticare quotidianamente almeno mezz’ora di esercizio fisico. Al momento, non esiste nessun farmaco o intervento chirurgico in grado di sostituire la necessità di seguire una dieta rigida. Il trattamento con ormone della crescita, GH, poiché aumenta le masse muscolari ed il loro metabolismo, consente di assumere un maggior apporto calorico dietetico giornaliero.
Nei primi anni di vita i bambini con sindrome di Prader-Willi hanno un carattere gioviale ed allegro. La maggior parte di ragazzi ed adulti ha invece difficoltà comportamentali, che coincidono con l’insorgenza di iperfagia (anche se non tutti i problemi di comportamento sono da correlare al cibo) e che presentano un picco di sintomatologia nell’adolescenza e nell’età adulta giovanile. Per gestire i problemi di comportamento di questi pazienti è indispensabile seguire regole di vita molto precise e routinarie con rigidi limiti e gratificanti concessioni, sia per quanto riguarda la vita di tutti i giorni che il tempo libero. Psicofarmaci, come gli inibitori del “re-uptake” della serotonina, come la fluoxetina o altri, possono essere di beneficio nel trattamento dei disordini ossessivo-compulsivi (ODC) o nei disturbi delle modificazioni dell’umore. Può essere frequente la depressione nei soggetti adulti (che può dunque comportare la necessità di trattamento farmacologico), mentre episodi psicotici si verificano raramente.
Parlando di sessualità e disabilità, è in atto un cambiamento di tipo culturale partito dalla Dichiarazione dei Diritti sessuali della WHO nel 2006 in cui si afferma che è diritto di tutti gli esseri umani, liberi da coercizione, discriminazione e violenza, raggiungere il più alto livello di salute sessuale, comprendendo l’accesso ai servizi sanitari per la salute sessuale e riproduttiva. C’è da considerare però una serie di barriere più o meno evidenti che continuano a sussistere e impediscono lo sviluppo sessuale ed emotivo della persona con disabilità e quindi il suo benessere: il ritardo o la mancanza di socializzazione delle proprie esperienze emotive e sessuali, la segregazione in speciali spazi educativi, l’assenza di educazione sessuale pubblica, barriere fisiche che rendono inaccessibili spazi e informazioni, la difficoltà di espressione della propria sessualità, l’assistenza personale e i bisogni sessuali. La consapevolezza e il riconoscimento dei bisogni da parte dell’opinione pubblica non è quindi sufficiente per tutti quei disabili e tutte quelle famiglie che non hanno modo né idea di come affrontare concretamente l’argomento; molto spesso infatti si trovano ad affrontarlo, senza gli strumenti adeguati, solo quando diventa una vera e propria emergenza, Questo ha portato a cercare di risolvere la cosa attuando interventi atti ad arginare un problema, come ad esempio ricorrendo al soddisfacimento dei bisogni sessuali tramite la prostituzione o tramite l’intervento fisico dei familiari stessi, utilizzando farmaci o la chirurgia per eliminare il bisogno alla radice, imponendo punizioni o strategie inibitorie e compensatorie. Tutte queste soluzioni però, oltre a non aver avuto grandi risultati, non considerano il disabile come una persona che ha diritto di coltivare il proprio benessere sessuale. L’educazione sessuo-affettiva può essere invece un ottimo strumento, perchè, come tutti gli altri comportamenti, anche quello sessuale è in gran parte oggetto di apprendimento ed è quindi possibile insegnare la sessualità anche a chi ha più difficoltà nell’impararla a causa della propria disabilità. Per quanto riguarda la disabilità, soprattutto cognitiva, è necessario sottolineare l’importanza dell’utilizzo di programmi specifici, flessibili abbastanza da poter essere individualizzati secondo le esigenze delle persone, tenendo presente le differenti caratteristiche di ciascun tipo di disabilità.

Per quanto riguarda la maturazione sessuale nei soggetti con PWS, va detto che può essere ritardata o incompleta, ma non è assente. La maggior parte di questi soggetti sono sterili e le ragazze hanno casi di amenorrea primaria. I caratteri sessuali sono poco sviluppati per entrambi. I grandi cambiamenti fisici e psicologici della pubertà richiedono tempo perché siano compresi e accettati dai ragazzi. La famiglia deve favorire un dialogo reciproco continuativo nel tempo e rispondere alle domande dei loro figli, senza mentire o illuderli. Le risposte saranno pertinenti e proporzionate per l’età e allo sviluppo intellettivo dei soggetti. Per questo si pensa a dei corsi preparatori sia per i genitori che per i ragazzi. Un altro aspetto molto importante riguarda la debolezza psicologica ad essere più vulnerabili quindi più potenzialmente a rischio di abusi sessuali. I soggetti con questa sindrome tendono ad affezionarsi facilmente a coloro che si mostrano gentili.

esigenze ed urgenze mediche

Cosa fare

La sindrome di Prader-Willi può includere una varietà di potenziali problemi medici, anche per il bambino. E’ importante per le famiglie essere seguite da un team di medici professionisti nell’ambito di un complesso Ospedaliero “Policlinico”, che potrà gestire le esigenze mediche del paziente. Le complicazioni qui descritte non si verificano in tutti gli individui con la stessa gravità. Le manifestazioni della PWS, e delle conseguenze ad essa associate, variano da individuo ad individuo. Lo scopo dei medici è quello di ritagliare la terapia più adeguata alle esigenze di ognuno.

Soggetti con sindrome di Prader-Willi possono manifestare insolite reazioni a normali dosaggi farmacologici. Viene consigliata estrema attenzione nel somministrare soprattutto i sedativi poiché sono state descritte risposte prolungate ed esagerate.
Si può verificare in concomitanza con l’assunzione di farmaci con effetto antidiuretico o semplicemente per eccessiva introduzione di liquidi. Una limitazione nell’introduzione di liquidi dovrebbe essere suggerita soprattutto se vengono assunti farmaci antidiuretici o altri farmaci quali ad esempio alcuni psicofarmaci.

La mancanza della capacità di avvertire il dolore è frequente e può mascherare un’infezione o una lesione. Qualche soggetto con sindrome di Prader-Willi può non avvertire il dolore finché l’infezione diventa grave o può avere difficoltà nella sua localizzazione. Modificazioni anche minime delle condizioni generali di salute o del comportamento, riferite dai genitori o da chi si prende cura dei soggetti con Prader- Willi, dovrebbero essere prese in considerazione per eseguire prontamente indagini mediche.

I soggetti con PWS possono presentare un aumentato rischio per difficoltà respiratorie. L’ipotonia, la debolezza dei muscoli della gabbia toracica e le apnee durante il sonno sono tra i fattori che portano a possibili complicazioni. Chi russa costantemente durante il sonno dovrebbe essere sottoposto, a seconda dell’età, a indagini mediche e strumentali per individuale la presenza di sleep apnea ostruttiva.

I soggetti con PWS raramente presentano vomito. Gli emetici (sostanze che provocano il vomito) possono essere inefficaci e dosi ripetute diventano tossici. Questa caratteristica è di particolare interesse alla luce dell’ iperfagia e della possibile ingestione di cibo non cotto, avariato o comunque malsano. La presenza di vomito, dunque, potrebbe essere un segnale di malattia grave che compromette la vita del soggetto.
La distensione addominale o il gonfiore, dolore, vomito possono essere un segnale di infiammazione gastrica tale da mettere in pericolo la vita o una necrosi, più comune nei PWS che nel resto della popolazione. Piuttosto che un dolore localizzato, può essere riferita una sensazione di malessere generale. Se un individuo con PWs presenta questi sintomi è necessaria una attenta sorveglianza. Una valutazione radiologica e una endoscopia con biopsia può essere necessaria per stabilire il grado di gravità del problema e la necessità di un intervento chirurgico d’urgenza.
E’ stata descritta una iper- o ipotermia idiopatica (di origine oscura, verosimilmente da riferire ad alterazioni ipotalamiche). L’ipertermia può verificarsi durante malattie intercorrenti di lieve entità e durante anestesia. La febbre può essere assente (ipotermia) nonostante la presenza di una grave infezione.
Lo skin-picking (escoriazioni cutanee autoprovocate) è un comportamento tipico del Prader-Willi e le lesioni riportate sono subito evidenti all’esame obiettivo. Importante sottolineare che gli skin-picking sono in risposta a preesistenti lesioni o escoriazioni sul viso, braccia gambe o regione anale. Spesso sanguinamenti in tale regione sono stati interpretati come lesione del tratto terminale dell’intestino o del retto o come lesioni emorroidarie o ragadi, mentre più frequentemente sono da riferire ad ostinato skin-picking. Il consiglio suggerito in caso di ossessivo skin-picking è di tentare ignorare tale comportamento, medicare e bendare le ferite e distrarre continuamente il soggetto con attività che impongano l’uso costante delle mani. I soggetti con PWS possono provocarsi facilmente ustioni. L’aspetto di queste ferite o bruciature può erroneamente portare al sospetto di violenza o abuso fisico.
L’appetito insaziabile può portare ad incremento di peso (spesso molto rapido e anche con diete a basso contenuto calorico) tale da compromettere la salute fino a mettere in pericolo la vita. Soggetti con PWS dovrebbero essere costantemente sorvegliati in tutte le situazioni dove è raggiungibile cibo. I soggetti che hanno un peso normale hanno raggiunto questo obiettivo perché sottoposti a rigido controllo esterno della dieta e dell’introduzione di cibo.

esigenze ed urgenze mediche

Altri possibili problemi

Anche se non sono da considerare come vere e proprie urgenze o emergenze mediche, per i problemi più spesso osservati nei soggetti affetti dalla Sindrome, la PWSA degli Stati Uniti d’America, ha giustamente segnalato un’altra serie di disturbi che possono essere connessi con essa.
Lo strabismo (esotropia) è molto comune e richiede precoce intervento, possibilmente chirurgico.
Può insorgere molto precocemente e può essere difficile diagnosticare una scoliosi senza una radiografia della colonna vertebrale. E’ possibile che la scoliosi si aggravi dopo l’inizio della terapia con ormone della crescita. La cifosi (spesso accompagnata a scoliosi), è più facile da osservare nell’adolescenza o nell’età adulta.
Può insorgere precocemente e provocare fratture. Bisogna assicurare un adeguato apporto di calcio, vitamina D ed esercizi fisici “sottocarico”; è consigliabile eseguire test per la valutazione della densità ossea.
Secondario all’obesità, inizialmente può rispondere bene alla riduzione di peso. Consigliabile un regolare controllo del metabolismo glicidico soprattutto nei pazienti obesi.
Difficoltà respiratorie, ipertensione, scompenso cardiaco, ulcere da stasi, cellulite (intesa come infiammazione del grasso sottocutaneo) e problemi cutanei a livello delle pliche di grasso, impongono la riduzione di peso.
Insufficiente ventilazione polmonare e saturazione d’ossigeno durante il sonno sono frequenti, così come la sonnolenza durante il giorno. L’apnea durante il sonno può essere presente con o senza obesità e indagini che riguardano lo studio dei disturbi del sonno, come la polisonnografia, sono consigliabili.
Comune a tutte le età. Potrebbe essere utile l’impiego di desmopressina acetato (farmaco specifico per mancata regolazione dell’eliminazione dei liquidi, in malattie come ad esempio il diabete insipido), ma in dosi inferiori a quelle normalmente impiegate.
possono includere alterazioni dello smalto dentario, di ridotta consistenza, saliva densa e vischiosa, scarsa igiene del cavo orale, digrignamento dei denti e frequente ruminazione. Spazzolini da denti speciali possono migliorare l’igiene. Utili anche prodotti per aumentare la fluidificazione della saliva.

diagnosi e gestione clinica

Il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale

Il P.D.T.A. per la Sindrome Di Prader-Willi è stato redatto dalla Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP). Ha lo scopo di indicare le modalità ottimali per una corretta diagnosi e per la gestione clinica dei soggetti affetti da PWS nelle varie fasi della loro vita. Prevede la presa in carico orientata all’efficacia, all’efficienza e all’attenzione dei bisogni “globali” (non solo clinici) dei pazienti, organizzata secondo il modello di livelli diversi di intensità di cura, secondo la situazione clinica del paziente. Gli obiettivi del P.D.T.A. sono: Diagnosi precoce della malattia; Modificare la storia naturale della malattia; Controllo dei sintomi; Favorire lo sviluppo psico-motorio migliore possibile; Ottimizzare la qualità di vita del paziente e della sua famiglia; Prevenire le complicanze; Garantire a tutti i bambini e adolescenti con PWS un percorso di cura basato su linee guida condivise, adottate da tutti i centri specialistici di riferimento, da individuare all’interno della rete dei Centri Regionali per le Malattie Rare (in questo documento saranno abbreviati come Centri di Riferimento PWS).